Sostenibilità

Ambientale, Sociale e
Riduzione degli Sprechi

TRACCIABILITA’ ED ETICITA’ DELLA FILIERA

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I prodotti Panem sono realizzati solo con farine (convenzionali e biologiche) certificate ISO 22005 provenienti da una filiera italiana tracciabile e sostenibile, tutte le fasi della lavorazione dal campo alla macinazione sono perfettamente tracciabili (CSQA) e con una componente di lavorazione industriale poco rilevante.

L’utilizzo esclusivo della filiera rappresenta un concreto esempio etico ed un progetto ambizioso, ma sostenibile nel lungo periodo e grazie anche alle ulteriori tecnologie e ricerche che verranno applicate in futuro.

I terreni agricoli selezionati accolti in filiera devono rispondere a caratteristiche particolari, quali la lontananza da qualsiasi fonte di inquinamento elettromagnetico o da idrocarburi. Il progetto attuale si inserisce in un ambito ben più ampio, che grazie ad una serie di scelte ed investimenti porterà a raggiungere un ambizioso traguardo: quello delle emissioni pari a zero.

La filiera è dotata di un Disciplinare di produzione definito grazie alla collaborazione di agronomi ed aziende agricole Italiane che operano esclusivamente nel nostro paese: i dettami del Disciplinare come ad esempio il minor utilizzo di diserbanti e altre sostanze chimiche sono le basi per ottenere un’agricoltura sostenibile e tracciabile in ogni fase: semina, coltivazione, raccolto, molitura, conservazione.

Panitalia vuole perseguire l’obiettivo di coniugare l’alta qualità produttiva e l’obiettivo etico di sostenere economicamente remunerando in modo maggiore tutti i coltivatori che accettano di aderire al rigido disciplinare e i loro sforzi per svolgere il loro lavoro agricolo in maniera molto scrupolosa.

LOTTA AGLI SPRECHI

Assieme alla prevenzione e la cura per limitare la dispersione di rifiuti nell’ambiente, anche la lotta allo spreco alimentare è uno degli obiettivi e contributi che PANITALIA vuole perseguire.

Secondo uno studio del Ministero dell’Ambiente e dell’Università di Bologna presentato recentemente nell’ambito del premio “Vivere a spreco zero“, nel solo 2018 ammonta a circa 12 Mld di euro lo spreco di cibo a livello domestico, nonostante la sensibilità a questo fenomeno sia molto aumentata negli anni e sia diminuito il numero delle persone che dichiarano di gettare alimenti.

Oltre a quello domestico, esiste un altro tipo di spreco (sempre secondo il medesimo studio del Ministero dell’Ambiente e dell’Università di Bologna valorizzato in circa 3 mld annui di euro) riconducibile alla filiera della produzione e distribuzione.

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I dati raccolti da varie Istituzioni ed Associazioni Italiane ed Europee stimano che circa il 10% dei volumi sprecati di cibo riguardino il Pane, un alimento la cui tradizione alimentare è ben radicata nel nostro paese, visto che senza risalire troppo indietro nel tempo ma soffermandosi solo all’inizio del secolo scorso era alla base dell’alimentazione delle famiglie italiane.

Quando si parla del buon pane di una volta o quello fatto dai contadini che utilizzavano il frumento da loro stessi seminato, coltivato e raccolto, si parla di un alimento dove la farina, l’acqua, il lievito madre ed il sale (non sempre) erano gli unici ingredienti.

Non si faceva tutti i giorni, ma poche volte al mese, per cui la conservazione era uno degli elementi fondamentali per poterne fruire per diversi giorni una volta cotto. Tenerlo in luoghi asciutti ed arieggiati evitava muffe ed una precoce essiccazione. Nulla veniva sprecato e semmai fosse avanzato, veniva utilizzato per alimentare i propri animali da cortile.

Ridurre gli sprechi di pane è possibile anche oggi, specie se si adottassero comportamenti moderni memori della cultura del passato e se la filiera composta da produttori, distributori e consumatori fosse in grado di generare la giusta sensibilità al fenomeno. Ogni nostro prodotto è concepito per non essere sprecato, ma può essere consumato fino all’ultima fetta o pezzo. Come vuole la tradizione del buon pane di una volta, ogni fase della lavorazione viene eseguita rispettando delle semplici regole, avendo aggiunto al processo di produzione solo moderne tecniche di mantenimento SENZA ALCUNA AGGIUNTA DI CONSERVANTI ed un livello di servizio adeguato ai bisogni dell’attuale consumatore.

DONAZIONE PRODOTTI

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Collaboriamo con Banco Alimentare per aiutare persone in difficoltà attraverso la ben radicata rete di aiuti che l’associazione è in grado garantire.

Sebbene la nostra produzione non preveda grandi sprechi, può comunque accadere che si possano accumulare delle scorte di merce. Nonostante tali prodotti siano ancora ben distanti dalle date di scadenza sono comunque considerati al limite dei nostri scrupolosi standard di consegna ai clienti.

E’ un primo anche se piccolo segnale che la nostra azienda vuole dare, una sensibilità che al momento è limitata a questo intervento ma che in futuro è nostra intenzione allargare ad iniziative ben più significative.